martedì 26 luglio 2011

Quando il dado non ti aiuta... corri!

Che avevamo detto qualche settimana fa sul Fattore C? Ci sono proprio delle serate in cui le cose non ne vogliono sapere di girare per il verso giusto. Soprattutto se le cose in questione sono dei maledetti cubi a sei facce che rotolano su di un tabellone. O anche un qualcosa-saedro a dodici facce, che teoricamente dovrebbe annullare le devianze statistiche del lancio di due dadi da sei (per chi non lo sapesse, usando due dadi la distribuzione delle combinazioni possibili tende a favorire i risultati "mediani" rispetto a quelli "estremi"... è più facile fare sette o otto, piuttosto che due o dodici).
Ora, il gioco in questione è l'ottimo Bolide, quella che a mio parere è al momento l'unica simulazione veramente plausibile della Formula Uno. Lo avevamo già incontrato, e chi lo conosce sa bene che di dadi se ne tirano veramente pochi... e quasi tutti solo quando e alle condizioni che decidiamo noi. Le macchine si muovono con la velocità e la traiettoria che impostiamo noi, subiscono gli effetti inerziali del movimento che abbiamo scelto noi, finiscono fuori strada perché quelli che non sanno come impostare una curva a quasi trecento chilometri all'ora siamo noi.


Lo schieramento di partenza. Io sono terzo, con la macchina blu.


E dunque, tre. Perché tre sono stati i tiri di dado che ho fatto quella sera e tutti e tre sono andati pessimamente. 
Il primo, inevitabile, alla partenza. E subito si va in scivolata con una perdita secca di due punti velocità nelle prime due mosse che si fa davvero sentire, perché ti ritrovi in coda davanti ad una prima curva trafficata come una strada consolare di Roma alle otto del mattino..
Pazienza, pur partendo terzo (a seguito di un tiro di dado iniziale così così... ma quello quasi non lo conterei) finisco quinto e quindi ultimo, ma già alla seconda curva riesco a infilarmi all'interno e mi ritrovo terzo uscendo anche con una buona velocità (anche qui, complimenti per il sistema che ricrea il problema non solo di sopravvivere alle curve ma anche di uscirne non a venti chilometri all'ora!). Alla terza curva il dilemma: ho dovuto correre nel breve rettilineo, ho uno spazio di frenata insufficiente e la vettura davanti - guidata dall'attentissimo Perty - ha occupato esattamente il punto focale che mi serve per la mia traiettoria. Che faccio? Ingaggio! Ora, nota mentale per il futuro, prima di scatenare un evento con tiro di dado associato leggi la dannata tabella! Perché gli ideatori di Bolide devono essere dei pacifisti e in genere chi si mette a fare a sportellate coi compagni di corsa ha molte possibilità di finire male. Certo, magari non malissimo come è successo a me che, con un sonoro 3, mi ritrovo col musetto sfasciato e la velocità massima diminuita di due.


La seconda curva, quando ancora pensavo che la mia rimonta stesse iniziando...


OK, gara finita, penso, ma al diavolo, per una volta facciamo gli splendidi! Continuiamo alla Villeneuve e se la mia macchina (da tutti ribattezzata "Scassomobile") va in pezzi, io continuerò a correre fino alla fine. Solo che adesso ho il problema di fare la frenata d'emergenza, se non voglio andare per margherite sul prato. Tiro di dado ma vabbé, la tabella delle inchiodate di solito è più clemente... Testacoda, fermo e ricominci a muoverti puntando nella direzione sbagliata. E ringrazia anche che non hai subito altri danni permanenti.
Lì ho cominciato davvero a pensare il peggio possibile nei confronti di quel pezzaccio di plastica nera che mi guardava beffardo dal tavolo. Non mi sono dato per vinto, ho amministrato il vantaggio che avevo su quarto e quinto, ho ringraziato chi aveva disegnato la pista con tutte quelle curve nella seconda porzione e ho spinto come un dannato, tenendo insieme la vettura con lo spago. 
Per un attimo, una sola mossa, è addirittura successo l'incredibile, con io che sono riuscito a passare in seconda posizione all'uscita dell'ultima curva! Ma ero troppo lento e il rettilineo finale ha ovviamente favorito il mio avversario, che mi ha subito ripreso potendo contare sulla piena efficienza aerodinamica del suo mezzo. Il tutto mentre Perty vinceva solitario passando sotto la bandiera a scacchi.


Terzo posto, ma davvero sudato metro per metro. La prossima volta, meno tiri di dado e più acceleratore!


Considerando però che sono arrivato terzo solo per tre o quattro spazi e che i miei bisticci con la statistica me ne sono costati almeno cinque o sei posso essere più che soddisfatto. Soddisfatto sia del gioco, davvero aperto alle rimonte disperate, sia di come ho gestito le difficoltà, considerando che l'unico errore vero che ho fatto è stato tentare quell'ingaggio del quale - col senno di poi - potevo anche fare a meno.
Una bella esperienza, che mi ha ricordato come non sono solo le partite vinte a concederci delle gratificazioni.

lunedì 25 luglio 2011

Un po' di novità (for non-Italian readers, too!)

Come noterete, ho fatto qualche piccolo cambiamento al layout del blog. Ho cambiato i nomi delle diverse funzionalità sulla colonna di destra e, cosa ancora più importante, ho aggiunto qualche piccolo widget che mi sembrava utile (spesso "rubandolo" dai blog di Zerloon e Gnotta).
Ho dunque inserito una casella di ricerca, un contatore delle visite e - cosa più importante - un link al traduttore automatico di Google, di modo che anche chi viene da lontano possa leggere e comprendere le scempiaggini che scrivo! Ah, le meraviglie della tecnologia!
Scherzi a parte, è un po' deprimente scoprire che questo benedetto Google Translate scrive quasi bene quanto me in inglese e addirittura quasi meglio in francese. Non parliamo poi del tedesco, dello spagnolo o delle altre lingue... ma sono sicuro di batterlo in klingon e in romulano!
O almeno spero...


PS: Ratio Ludique è anche carino, ma Playful Ratio non si può sentire...

giovedì 21 luglio 2011

Progetto C: Si alza la nebbia!

Mi sa che sono stato troppo buono con gli indizi, oppure Gnotta conosce troppo bene me e le mie fissazioni. Fatto sta che mi ha tanato subito e ha indovinato al primo colpo la natura del Progetto C. E' questo signore qua, che tra l'altro avete già visto su queste pagine...

Testa Tonda a chi?
Guerra.
Civile.
Inglese.
Gli indizi c'erano tutti. Le due isole (Inghilterra e Irlanda), il "bordo della collina" (in inglese, "edge" e "hill", ossia Edgehill, la prima battaglia della guerra combattuta nel 1642), il "nuovo modello di army building" (sempre in inglese, "new model army building", che ci riporta al New Model Army, l'iperaddestrata armata parlamentare che fu determinante per l'esito finale del conflitto), la C che è l'iniziale dei due protagonisti principali (Oliver Cromwell e Re Carlo I). Ma penso che più di tutti abbia aiutato, anche se l'ipotesi il buon Gnotta l'aveva già avanzata prima, vedere in casa mia lo scatolone del "Battalia Starter Army" della Warlord Games.
Detto ciò, avrete capito che la scala da me prescelta sarà il 28mm, con le ottime miniature della Warlord rinforzate con qualche innesto degli altrettanto eccellenti pezzi della Perry. Il regolamento in base al quale ho organizzato la realizzazione delle armate è Warhammer: English Civil War, probabilmente non il miglior manuale in circolazione in quanto a realismo simulativo ma pur sempre un gioco veloce, dinamico e soprattutto basato sulle ben note meccaniche di Warhammer in quella che fu probabilmente la sua migliore incarnazione, ossia la quarta edizione con la sua enfasi sulle truppe standard e sulle manovre piuttosto che sugli eroi o sulle cariche spericolate della cavalleria.

Picche di quattro-cinque metri e moschetti a miccia. Che altro gli volete dire?

Perché proprio la Guerra Civile Inglese, vi chiederete. Primo, il periodo e le tattiche impiegate mi piacciono molto: l'interazione tra reggimenti di picchieri, "ali" di moschettieri, cavalleria che avanza al trotto sparando con le pistole a ruota, dragoni che smontano da cavallo in posizioni rischiosissime e si mettono a sparare a due passi dalla linea del nemico, i pochi cannoni che rischiano sempre di fare il botto... il tutto con colori assurdi, uniformi ai limiti del credibile e un generale atteggiamento da grande partita di rugby collettiva! Secondo, è un conflitto di importanza epocale, del quale poco e male si parla al di fuori delle Isole Britanniche, ma dal quale è derivata la potenza navale britannica, il Commonwealth e anche buona parte della concezione moderna di democrazia. Terzo, pur con tutte le sue contraddizioni e gli innegabili massacri da lui ordinati (cosa del resto comune per qualsiasi comandante militare dell'epoca), la figura di Oliver Cromwell mi ha sempre affascinato (un po' anche colpa del filmone con Richard Harris di cui sopra?), come del resto mi affascinano tutte quelle figure che rappresentano un taglio netto di modernità rispetto all'epoca in cui vivono (e la figura di un certo Piccolo Corso appare all'orizzonte...).
Ad ogni modo, mi piace e questo mi basta. Ho deciso di creare due armate, una parlamentare e una realista, in modo da poter fornire tutto il necessario ai miei compagni di gioco che volessero seguirmi in questa follia.
Come ci riuscirò, visto il mio imbarazzante passato fatto di montagne di pezzi ancora da dipingere e di progetti lasciati a metà ancor prima di iniziare? Il primo passo è stato parlarne qui, su questo blog, di modo da avere lo sprone per non deludere l'impegno che mi sono pubblicamente preso.
Il resto... beh, il resto lo leggerete!

domenica 17 luglio 2011

Platone e il gioco

"Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco, che in un anno di conversazione."
(Platone)

giovedì 7 luglio 2011

Il grigio, il blu e il dado...

Ci sono giochi che non ti tradiscono mai. Quei titoli, collaudati e affidabili, che sai di poter tirare fuori all'ultimo momento per passare una bella serata di gioco in compagnia. L'equivalente ludico degli immortali spaghetti aglio, olio e peperoncino. Battle Cry è uno di questi giochi.
Purtroppo, ho colpevolmente lasciato passare fin troppo tempo dalla mia ultima partita, ma il caro vecchio wargame leggero firmato Richard Borg non ci ha tradito, garantendoci un paio d'ore di ottimo divertimento.
Visto che eravamo in tre (il numerus horribilis per qualsiasi wargame), mi sono ritrovato a fare il consulente militare a parti alterne per i due contendenti. E' un ruolo che non mi dispiace, sia perché posso aiutare un neofita ad avvicinarsi ad un regolamento per lui sconosciuto, sia perché rimanendo un po' distaccato dalla competizione posso apprezzare meglio il funzionamento delle meccaniche del gioco.
Gli scenari della serata erano la Prima Battaglia di Bull Run (1861) e la terribile Battaglia di Shiloh (1862). Nel primo caso prestavo servizio nelle armate della neonata Confederazione, nel secondo indossavo la giacca blu dell'Unione.


Gli schieramenti alla Prima Battaglia di Bull Run (1861), quando tutti credevano che la guerra sarebbe durata solo pochi mesi...


Diciamo subito che nel primo scontro ho avuto ben poco da consigliare. All'inizio dello scontro, i Nordisti - comandati da ZioTrank che ha dimostrato una buona padronanza del sistema, pur trattandosi della sua prima esperienza - hanno messo in atto una corretta  avanzata verso le colline difese dalle truppe del Generale Jackson, coprendosi bene sui fianchi. Tuttavia, l'esperto Rothmoni ha risposto lanciando la cavalleria del generale Beauregard in un'audace carica di alleggerimento a sinistra. La manovra ha colto del tutto di sorpresa le truppe nordiste (complice anche una generosa ondata di fortuna degli avversari!): nonostante gli eroici tentativi dei reggimenti di fanteria che hanno addirittura rafforzato le loro posizioni con barriere improvvisate, i cavalleggeri confederati hanno sfondato lo schieramento nemico prima che questi riuscisse a formare una linea difensiva coesa. 6 a 1, vittoria schiacciante per il Sud.


Non c'è nessun problema che una buona carica di cavalleria sul fianco non possa risolvere...


A Shiloh, invece, le cose sono andate in maniera ben diversa. Dal mio punto di vista, il comando nordista, ho assistito con trepidazione alla manovra avvolgente dell'artiglieria sudista, che ha tentato di schierarsi alla nostra destra coperta da una serie di attacchi diversivi lanciati nella zona boscosa al centro della linea. E qui si è fatto sentire uno dei principali dilemmi di Battle Cry: è meglio pianificare con calma un attacco alla linea nemica, perdendo tempo e ordini per eseguire un pesante bombardamento preliminare con l'artiglieria, oppure bisogna assumere un atteggiamento più aggressivo in modo da mantenere l'iniziativa e costringere l'avversario a reagire freneticamente alle nostre mosse?
Rothmoni - va detto, temendo di non avere subito a disposizione carte sufficienti per sostenere il posizionamento delle sue batterie di artiglieria - ha optato per la seconda alternativa. I suoi Confederati, dunque, hanno lanciato diversi attacchi sulle nostre posizioni al centro, arrivando anche ad eliminare con una gloriosa carica all'ultimo uomo buona parte delle nostre artiglierie, ma l'avanzata delle tre batterie di cannoni sul pianoro a destra ne ha risentito. Ne è scaturita una tremenda azione d'attrito, con i cannoni sudisti che avanzavano metro per metro, contrastati a rotazione dalle nostre riserve di fanteria e dall'unica batteria superstite, pur se con perdite ingenti.
La battaglia ci ha visto infine trionfatori, dopo che siamo riusciti ad arrestare l'ultimo, potente assalto centrale. Tuttavia, il risultato di 6 a 4 non deve ingannare: è stata una battaglia tesissima e se non fossimo riusciti a contenere l'ultimo attacco dubito che la nostra linea avrebbe retto ancora a lungo.


Battaglia di Shiloh (1862). Vedete quel singolo soldato confederato, nella foresta al centro? Il suo reggimento ha travolto due batterie di artiglieria e respinto un'altra unità di fanteria nordista. Anche se verrà eliminato poco dopo, onore agli avversari!


Concludendo, amo Battle Cry. Sembrerà paradossale, ma proprio la sua semplicità e immediatezza me lo rendono particolarmente godibile, anche più delle complessità di un Ancients o di un Napoleonics o - sull'altro versante - delle "forzature" ludiche di un Memoir '44. E' veloce, divertente, dinamico, in-your-face. Più ci gioco e più mi sembra che gli aggiustamenti apportati con la nuova edizione abbiano nettamente migliorato un titolo che nella sua prima versione francamente non mi aveva affatto entusiasmato.
Alla prossima partita!

lunedì 4 luglio 2011

Risultati del sondaggio: "Quale tipologia di componenti preferite in un gioco da tavolo?"

Ed ecco a voi i risultati del sondaggio che si è chiuso qualche giorno fa (no, non me l'ero dimenticato, ma avevo prima un paio di post da inserire che mi premevano particolarmente!).
La domanda era:
"Quale tipologia di componenti preferite in un gioco da tavolo?"
A quanto parte le miniature hanno spopolato (5 voti), seguite dai counter vecchio stile (2 voti) e dai lignei cubetti, meeples e quant'altro (1 voto). Nessuna preferenza l'hanno riscossa le carte.
Ovviamente i voti sono stati troppo pochi per andare al di là del semplice pretesto per una chiacchierata, ma devo dire che il risultato non mi ha sorpreso: il fascino estetico dei "pupazzetti" si fa sentire! Anche se devo dire, con l'esperienza, di aver apprezzato sempre di più il peso, la resistenza e la facilità di manipolazione del supporto ligneo.
Ad ogni modo, rifaremo ben presto questo esperimento!

sabato 2 luglio 2011

Progetto C: Le truppe si radunano...

Le strade che portano a casa mia sono affollate di corrieri (e la povera signora Sinclair ha il suo bel daffare con tutti questi pacchi!)... le truppe del Progetto C si stanno ammassando!
Voglio mantenere ancor per un po' il riserbo su questo progetto, ma non all'infinito perché ne riparleremo spesso sul blog. Quello che voglio mettere in pratica è un nuovo modello di army building, basato sulla quantità e sul risparmio di tempo che possono dare un approccio metodico e alcune nuove tecniche di pitturazione. Ovviamente, condividerò con voi le fasi salienti di questo progetto, sperando che ciò mi sproni a portarlo a termine.
La fase per certi versi meno artistica ma per me addirittura più affascinante è quella attuale, ossia il montaggio. Non sarà un lavoro continuativo ed esclusivo, visto che avrò qualche altro piccolo progetto parallelo (anche se nulla che superi le dimensioni di uno skirmish), e di sicuro ci accompagnerà per molto tempo.
Ah, un ultimo indizio all'oggetto di questa mia iniziativa ludico-modellistica (come se non ve ne avessi già dati anche in questi post, pur non dicendovelo...), stavolta relativo al suo nome. Un nome che è puramente bipartisan, poiché C è l'iniziale dei due principali contendenti...
À bientôt!

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