giovedì 15 settembre 2011

Progetto A: Presentazione

Ma come, un Progetto non ti bastava? Adesso ne tiri fuori un altro? Ricominciamo con la lista di progetti cominciati e mai portati a termine...
Lo so, state pensando questo. Potreste anche aver ragione a pensarlo. Ma c'è un particolare importante. Laddove il Progetto C è un pet project, ossia un'idea un po' assurda e irrazionale che comincio più per affetto che per un fine ludico immediato, questo nuovo Progetto A ha un obiettivo specifico... del quale vi parlerò tra qualche tempo.
Di che si tratta? Progetto A sta per America, o meglio per la sanguinosa guerra civile che l'ha devastata dal 1861 al 1865 (e che secondo alcuni non sarebbe mai finita del tutto...). Molti di noi da bambini avranno giocato a nordisti e sudisti (beh, io l'ho fatto!) e l'immagine delle giubbe blu contro quelle grigie fa indubbiamente parte del nostro immaginario collettivo. 

Robert E. Lee (1807-1870). Forse il generale più amato della storia americana e di sicuro uno dei più grandi comandanti militari di tutti i tempi. La sua storia - che vi consiglio di leggere - è al contempo affascinante e commovente, da vero gentiluomo. Eppure pochi sanno che all'inizio della guerra Lincoln gli aveva offerto il comando delle truppe nordiste. E per tutta la guerra lui, critico convinto della schiavitù e della stessa secessione, continuò a portare sull'uniforme solo le tre stellette del grado di colonnello, quello con cui aveva lasciato l'esercito dell'Unione.

Per me questo periodo si intreccia con i ricordi adolescenziali di sceneggiati spettacolari come Il Grigio e il Blu o Nord e Sud (ho recuperato su Amazon il cofanetto con tutte e tre le serie per 15 euro... devo dire che oggi riconosco alcune ingenuità nella trama e una certa approssimazione nella descrizione degli eventi bellici, ma la rappresentazione storica è corretta e coinvolgente), con l'impressione potente che ebbi guardando film come GloryGettysburg e Gods and Generals e anche con l'emozione che provai quando andai di persona sul campo di battaglia di Gettysburg (Italia, Italia... impara dagli USA qualche lezione sulla preservazioni dei siti di battaglie storiche!). In più si tratta di un conflitto affascinante, il primo vero conflitto dell'età moderna, con problemi come la guerra d'attrito, l'impiego delle ferrovie per gli spostamenti strategici, la distruzione preordinata di strade, industrie e infrastrutture di comunicazione del nemico.
Fatto curioso, con il passare degli anni le mie iniziali simpatie nordiste si sono spostate progressivamente verso un approccio più ragionato, teso a comprendere anche le ragioni della terra di Dixie. Un'analisi più matura del conflitto mi ha convinto che - con l'ovvia e pesantissima pregiudiziale della schavitù - i dissidi tra gli Stati del Nord e quelli del Sud nascessero da motivazioni molto profonde. Il modello di sviluppo capitalistico spinto, legato allo sfruttamento della forza lavoro nei grandi impianti industriali, era poi così diverso e più nobile rispetto ad una società agraria sì dipendente dal lavoro servile ma anche più aperta all'integrazione di nuove mentalità (in posti come la Louisiana convivevano inglesi, francesi, americani, italiani, tedeschi, olandesi...) e più legata a princìpi non eminentemente materialistici? Era davvero tutto legato unicamente alla questione dei diritti civili, oppure il problema era imporre a metà dell'Unione un modello di sviluppo economico che questa metà non condivideva? E non vi erano forse tra gli stessi generali e politici del Sud molti che si dicevano antischiavisti e che volevano una integrazione graduale della popolazione afroamericana, gente come Robert E. Lee, James Longstreet o George Pickett? E vogliamo parlare del dopoguerra, con masse di afroamericani buttati per strada, senza che nessuno gli avesse mai detto che una "libertà" immediata e senza un processo di reinserimento sociale equivaleva alla pura e semplice miseria? Al di là delle romanzate teorie revisioniste della Lost Cause che hanno idealizzato fin troppo il Vecchio Sud, rimane comunque da dire che la realtà è ben più complessa di quello che pensiamo.

Ulysses S. Grant (1822-1885). Dotato di un approccio tattico meno elegante di quello di Lee (molti lo chiamavano "bulldog" per la sua continua propensione all'offensiva), il generale Grant fu però un abile stratega, pronto a cogliere i punti deboli delle manovre degli eserciti avversari e sempre in grado di concentrare le sue forze nei punti critici dei teatri operativi. Grant divenne comandante in capo delle forze delle unione solo nei primi mesi del 1864, dopo che il Nord aveva riposto le sue speranze in una lunga serie di comandanti decisamente poco capaci. Fu anche Presidente degli Stati Uniti dal 1869 al 1877.

Ma noi siamo giocatori e di giochi dobbiamo parlare. Il Progetto A è concepito per l'impiego di miniature in 28mm della Perry Miniatures (in gran parte pezzi dei loro kit in plastica rigida, con alcune integrazioni e conversioni di pezzi in metallo) per il regolamento ACW '61-'65 di Ganesha Games. Il regolamento prevede sconti tra compagnie, una scala interessante e poco utilizzata che mi ha incuriosito fin da quando ho letto la presentazione, quindi con al massimo un centinaio di pezzi per parte.
Ho scelto di creare due compagnie tipo prese dalle liste per il 1863, poiché si tratta del primo anno in cui vi è una effettiva differenziazione delle truppe (l'Unione può schierare più pezzi, ma il miglior sistema di avvicendamento utilizzato e la lunga scia di vittorie del 1862 fornisce alla Confederazione squadre più esperte) senza gli eccessivi divari del 1864 e del 1865. Le due compagnie, suddivise entrambe in otto squadre, arriveranno a contare compresi ufficiali, sottufficiali e schermagliatori 98 pezzi per il Nord e 90 per il Sud.
Poiché nel regolamento è prevista anche un adattamento delle regole per l'ottimo skirmish Song of Drums and Shakos del quale abbiamo già parlato a suo tempo, ho preso anche alcuni soldati di cavalleria appiedati che mi potranno tornare utili nonché un paio di cannoni con relativi serventi. Sempre in virtù di questo adattamento per SDS, conto in futuro - ma solo quando avrò finito questi pezzi! - di acquistare qualche altra miniatura per truppe particolari come zuavi, tiratori scelti e altre assurdità che piacciono tanto agli americani! Comprese magari le mitiche Garibaldi Guards nordiste o la Italian Legion sudista, composte rispettivamente da italo-americani e da ex militari borbonici!
Insomma, tiriamoci su le maniche e diamo una bella lezione a questi yankees!

PS: Relativamente agli Italiani che combatterono nella Guerra di Secessione, vi consiglio caldamente questa pubblicazione. E' una storia praticamente non conosciuta in Italia, ma molto affascinante.

PPS: Il Progetto A sarà un ottimo banco di prova per il NMAB. Curiosi di sapere cosa sia questo benedetto NMAB? Dovete pazientare ancora... ma solo per un pochino!

2 commenti:

  1. Ottimo, come al solito articolo molto interessante da leggere, ora però vediamo di farle pure 'ste benedette miniature!! :P

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  2. Non dovrete attendere molto per vederle! A breve posterò le prime immagini dei modelli assemblati... 98 nordisti e 90 sudisti! ^__^;;;

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